Il
lotto, così come lo conosciamo oggi, non è altro che una particolare
varietà di tantissimi giochi esercitati presso popoli antichi
quali greci, egizi, babilonesi e romani.
Dobbiamo però aspettare fino al 1576 per vedere nascere il
gioco del lotto come quello, almeno per grosse linee, che
seguiamo con tanto interesse.
E' Genova, e non Napoli come tutti erroneamente credono, il
luogo di nascita del lotto.
Infatti è qui che tra centoventi nobili genovesi, che si distinguono
per capacità ed esperienza, venivano estratti, due volte l'anno,
cinque nominativi che subentravano ad altrettanti membri del
Senato e del Consiglio dei Procuratori per i quali era scaduto
il mandato elettorale.
Naturalmente tale sorteggio, per le importanti conseguenze
che implicava, era seguito con il massimo interesse da tutto
il popolo, da qui la nascita spontanea di scommesse su nomi
che sarebbero stati estratti.
Dopo un primo timido quanto inutile tentativo di proibire
scommesse di tal genere da parte del Governo della Repubblica
di Genova, ritenendole, in un certo senso, offensive per i
candidati stessi, seguì l'istituzione di un vero e proprio
banco del lotto, gestito dai privati.
I cittadini potevano così prevedere, puntando ovviamente alte
somme di denaro, i nomi dei nobili che sarebbero stati estratti
successivamente e dai quali sarebbe dipeso il futuro della
Repubblica stessa.
Da qui il gioco del lotto si diffuse un pò in tutti gli altri
numerosi stati italiani (Piemonte, Stato Pontificio, Veneto,
Regno delle due Sicilie.....) con caratteristiche leggermente
diverse.
Soltanto nel 1871, ad unificazione avvenuta, furono scelte
otto città italiana (Bari, Firenze, Milano, Palermo, Roma,
Torino e Venezia) denominate comunemente ruote o compartimenti,
a cui si aggiunsero, nel 1939, Cagliari e Genova. La città
in cui era nato il gioco del lotto, è stata scelta per ultima!
Le estrazioni dovevano avvenire il sabato alla presenza di
tutti i cittadini, cosa che si verifica ancora oggi.
Il gioco del lotto presenta un fascino particolare che non
ha risparmiato poeti e scrittori italiani come Gabriele D'Annunzio,
Emilio De Marchi, Matilde Serao e perfino stranieri come Clarles
Dickens. La Serao e Dickens sono quelli che hanno subito di
più tale fascino al punto da lasciarci stupende pagine in
cui descrivono, con ricchezza di particolari, un'estrazione
del lotto. La prima ne "Il paese della Cuccagna" (1891) e lo
scrittore inglese in "Picture from Italy" (1846).
Tratto da : "Salvatore Di Guida - GIOCARE AL LOTTO -
Editrice Giroal s.r.l. - 1992"